giovedì 28 giugno 2012

E alla fine gli islamisti scatenarono la guerra...

Tanto tuonò che piovve. Annunciata da mesi, ma sostanzialmente ignorata dalla comunità internazionale, più interessata a difendere l'indifendibile intangibilità delle frontiere coloniali che a sostenere le popolazioni africane, ieri, 27 giugno, ha avuto inizio la lotta degli islamisti -e dei loro alleati- contro il MNLA e la maggioranza della popolazione dell'Azawad.

Un attacco armato alla sede del governo provvisorio (col ferimento, a quanto sembra, del capo del governo, Bilal Ag Acherif), accompagnato da un blocco delle linee telefoniche satellitari nonché da movimenti di truppe maliane che attraversano la frontiera dell'Azawad rappresenta più un'azione concertata a livello internazionale che non un semplice sussulto di violenza in una situazione di tensione.

Finalmente escono allo scoperto i veri contendenti: da una parte il Movimento Nazionale di Liberazione dell'Azawad (MNLA), a ispirazione laica e democratica, e dall'altra una coalizione di forze disparate ma potenti: innanzitutto tutte le varie sigle di ispirazione islamistica, da Al Qaeda (AQMI "Al Qaeda nel Maghreb Islamico" e MUJAO "Movimento per l'Unicità e il Jihad in Africa Occidentale") ad Ansar Dine (diretto da Iyad Ag Ghali), interessate a disporre di un vasto territorio in cui muoversi liberamente e svolgere i propri traffici (armi, droga, persone) dietro la foglia di fico della lotta religiosa, ma anche tanti paesi che temono la nascita di uno stato laico, democratico e deciso a combattere le illegalità e il terrorismo. Chi sono questi paesi? L'agenzia TOUMAST li definisce "l'asse del male": Mali-Niger-Algeria-Qatar.
Per il Mali, è ovvio che voglia riprendersi i territori del nord, ed il Niger lo fiancheggia perché ha una enorme coda di paglia e teme che quello che è successo in Mali i tuareg lo possano ripetere anche in Niger. Quanto all'Algeria, non è un segreto che il governo al potere vive e trae legittimazione agli occhi del mondo grazie alla sua pretesa di essere un bastione contro gli estremisti islamici, e probabilmente proprio per questo non ha alcun interesse a vederli sparire. Vi sono poi gli stati del Golfo che amano espandere nel mondo la loro visione medievale "salafita" dell'islam appoggiando chiunque affermi di battersi in nome di questa religione: è proprio di pochi giorni fa la notizia dell'arrivo di aiuti "umanitari" provenienti dal Qatar e sotto l'egida del MUJAO. Se si pensa inoltre che in corrispondenza dell'attacco al governo di Gao sono state fatte saltare le comunicazioni della rete Thuraya, di proprietà degli Emirati e del Qatar (nemmeno lo stesso governo del Mali sarebbe in grado di produrre perurbazioni su scala così vasta), sembra evidente che oltre al denaro stanno arrivando agli islamisti anche aiuti di ogni genere.

E noi cosa facciamo? L'Europa cosa fa? Da noi il dibattito è rigorosamente limitato ai problemi interni ed al braccio di ferro tra la Merkel e la Grecia. Al di là del Mediterraneo non ci arriviamo.  Il piccolo Davide-MNLA, laico, democratico e squattrinato, deve vedersela col Golia dell'"asse del male": narcotrafficanti, terroristi e paesi negatori della democrazia. Possibile che nessuno faccia qualcosa?
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ANNESSO: Comunicato del portavoce del MNLA, Mossa Ag Attaher


Oggi l'Agenzia France Press, ripresa a ruota da un certo numero di media occidentali, maliani ed algerini, annunicava che "il MUJAO aveva occupato il Quartier Generale del MNLA". Veniva annunicato che il MNLA aveva subito una grave sconfitta ad opera del MUJAO e che "i combattenti del MNLA sono fuggiti, altri sono stati uccisi o arrestati". Occorre precisare che:

Il  QG del CTEA
["Conseil Transitoire de l'État de l'Azawad", il governo provvisorio - NdT] ospitava solo civili, non militari: il QG del MNLA si trova nel campo militare 1 e non nella sede del governo

· le vittime non si contano solo nei ranghi del MNLA, ma ci asterremo dal fare questi macabri calcoli. Il futuro prossimo ristabilirà la verità dei fatti
· gli islamisti del MUJAO
hanno ricevuto rinforzi da numerose unità di AQMI uno dei cui capi è stato abbattuto oggi dai combattenti del MNLA. Confermeremo in seguito l'identità del terrorista abbattuto
· i combattenti del MNLA che avevano l'incarico di proteggere il  QG hanno tentato di evitare al massimo l'uso delle armi pesanti a otivo della ubicazione del QG nel pieno centro della città
·  i combattenti del MNLA, arrivati dal campo militare 1, zona dell'aeroporto, hanno tentato di spostare i combattimenti all'esterno della città ma i jihadisti del MUJAO hanno aperto il fuoco per le strade, esponendo così a rischio la popolazione e spingendo il MNLA a ripiegare nel campo militare tuttora occupato dai combattenti del MNLA, contrariamente alle affermazioni dell'AFP che annunciavano "la fuga dei combattenti del MNLA".

Va peraltro precisato anche che le forze presenti nell'Azawad non si limitano alla sola presenza fisica di gruppi armati, ma vi sono anche e soprattutto tutto il sostegno logistico, finanziario e mediatico di carte potenze straniere che appoggiano senza riserve i gruppi islamistici che operano nel nostro territorio continuando a denigrare oltraggiosamente il solo movimento democratico del paese.

Dov'è questa comunità internazionale che non cessa di esigere dal MNLA di "precisare" la propria posizione rispetto all'islamismo e per alcuni di "lottare contro gli islamisti"?

Che sostegno apporta al MNLA in questa nuova guerra che stiamo conducendo contro i narco terroristi del MUJAO?
Dov'è la stampa internazionale che dovrebbe promuovere la libertà e la democrazia?

Dove sono, dunque tutti quelli che ci impartiscono lezioni?

Con o senza l'aiuto della comunità internazionale, il MNLA combatterà fino in fondo i nemici dell'Azawad e non abbandonerà mai la lotta che ha preso a condurre per la libertà del popolo dell'Azawad.

In questo momento una parte delle unità del MNLA di stanza alle frontiere dell'Azawad ritornano verso l'interno per terminare di  ripulire la città di Gao dai gruppi islamisti del MUJAO che terrorizzano la popolazione. È una nuova fase di questa guerra che ci impongono i nemici del nostro popolo. L'affronteremo con coraggio e determinazione e facciamo appello a tutti quanti i popoli fratelli ed amici perché ci sostengano in modo massiccio con tutti i mezzi a loro disposizione.

Gloria ai nostri martiri di ieri e di oggi

Viva l'Azawad libero e democratico
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Mossa Ag Attaher,
Incaricato della comunicazione,
Movimento Nazionale di Liberazione dell'Azawad

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